Vi racconto come sono arrivata a conoscere il miglio, questo piccolo grande cereale. Inizialmente bistrattato, in quanto considerato cibo per canarini, il miglio è invece la base nutrizionale di diverse popolazioni orientali e africane. Ricco di vitamine e microelementi, ne viene consigliato il consumo per convalescenti e donne in gravidanza.
Me lo fece assaggiare la prima volta mio marito al tempo delle nostre prime uscite: aveva un gusto aromatico e una consistenza granulosa. A casa tentai di farlo diverse volte e nonostante il sapore non fosse malaccio esteticamente si presentava come una polentina o un pastone compatto (il cosiddettto paston par le galine).
Dopo diversi tentativi ora eseguo la cottura con estrema precisione e vi indico come:
1- Si prende una tazza di miglio, la si versa in una ciotola e si procede al lavaggio dalle impurità risciacquandolo fintanto che l'acqua non diventa trasparente
2- Si scola il miglio dall'acqua e lo si mette in una padella, meglio se antiaderente e si fanno tostare i chicchi a fuoco vivace (senza abbrustlirli)
3- Contemporaneamente si scaldano in un pentolino due tazze di acqua (il doppio della quantità di miglio) e si butta una manciatina di sale
4-A tostatura avvenuta si copre il miglio con l'acqua calda (attenzione agli schizzi), si aggiunge un cucchiaino d'olio e si copre la padella con uncoperchio
5-Nel momento in cui inizia l'ebollizione si abbassa la fiamma e si lascia asciugare l'acqua (circa 10-15 minuti)
6- Quando l'acqua si è totalmente asciugata si spegne la fiamma e con una forchetta si rompono gli eventuali agglomerati di miglio.
7- si lascia riposare il miglio un altro po' nella padella, in modo da far completare l'assorbimento di acqua e si serve caldo nel piatto con un filo d'olio extra vergine d'oliva
Si conserva per alcuni giorni in frigo ed è ottimo spadellato con verdure e legumi.
Non vi resta che provarlo
fateci avere notizie sulle vostre esperienze di cottura e...
buon appetito!
parola di donna d'oggi
elisa